FORTE DEI MARMI. “Alessio Felici ha la piena fiducia mia e dell’intera amministrazione comunale”. Il sindaco Umberto Buratti ha respinto le dimissioni dell’assessore, a dimostrazione della coesione e della buona salute che gode la giunta da lui guidata. Una coesione cresciuta in questi tre anni, che ha permesso al sindaco e ai suoi amministratori di lavorare con impegno nell’interesse della comunità.
“Come ho già avuto modo di dire – prosegue Buratti – la mia amministrazione lavora in armonia e non opera a compartimenti stagni, ma in una continua e proficua cooperazione.
Questo significa che ogni tematica su cui ci siamo confrontati è stata ampiamente discussa tenendo conto delle opinioni di tutti. Il fatto è che alla fine deve prevalere la soluzione più giusta per il bene del paese e del suo futuro e non le posizioni ideologiche.
Non lavoriamo per dogmi, ma ci confrontiamo continuamente e costruttivamente su ogni progetto amministrativo. E’ ciò che abbiamo sempre fatto, sia nella prima giunta da me guidata, che nella seconda, in cui Alessio Felici è diventato assessore.
Un incarico meritato, grazie anche alla sua esperienza come consigliere comunale, a cui peraltro ha rinunciato serenamente per far posto ad altri, dedicandosi con impegno e serietà al suo nuovo ruolo di assessore, meritando tutta la mia fiducia. Con buona pace di SEL e dei suoi rappresentanti”.
Dispiace –prosegue il sindaco riferendosi alle dichiarazioni del coordinatore Franco Dazzi- aver letto certi giudizi su di lui, conoscendo l’uomo e la sua serietà.
Soprattutto per chi come me vede quotidianamente quanto si dedica al paese. Fa ancora più male quando provengono da persone ritenute dallo stesso Felici non solo compagni di partito ma anche amici. Sia lui che l’assessore Tommasi godono della mia fiducia. Quanto alle mie presunte scelte di destra fa sorridere pensare come Franco Dazzi, che fino a ieri ha avuto ruoli di primo piano nella mia amministrazione oggi rinneghi tutto quanto. Ma ormai –conclude il sindaco- non mi meraviglio più di niente e di nessuno”.